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Visualizzazione dei post da agosto, 2007

Il mio amico Prella

Ricordo dell'ex Presidente della Comunita' Montana Alta Valle Elvo, Diego Prella, morto a Ivrea e sepolto a Donato (Biella) il 2 febbraio 2005 Forse se l’era davvero immaginato cosi’ il ritorno al Padre: un luminoso pomeriggio d’inverno, i gonfaloni di tanti Comuni, i sindaci con la fascia, le bandiere dei partigiani, il prete e la messa, i garofani rossi. Era un grande uomo il Presidente Prella. “Presidente” per antonomasia: della Cooperativa di mutuo soccorso, della Banda musicale… ma, in particolare, della Comunita’ Montana Alta Valle Elvo. C’e’ stato piu’ di 20 anni. Quasi tutti lo chiamavano Presidente; i compagni partiani “Folgore”, pochi donatesi d’eta’ “Sindaco”. Chi scrive, giovane laureato in agraria con modestissime esperienze professionali alle spalle, l’ha conosciuto la mattina del 1° settembre 1981, in occasione di una temporanea assunzione: un gentiluomo d’antan. Cortese di quella cortesia canavesana che i biellesi conoscono solo di lontano. Durante quel primo

La conversione e' nel desiderio

Cesana. «Allora cosa vuol dire che la conversione è nel desiderio, dato che a noi viene di pensare che la conversione riguarda, invece, l'agire o la mentalità?». Carrón. La domanda è la dimostrazione che per noi il cristianesimo, malgrado tutto, gratta gratta, è un moralismo, cioè qualcosa da fare, qualche regola da seguire. A volte alcuni mi vengono a dire: «Se io potessi seguire il mio desiderio, lo farei, ma siccome sono un moralista accanito e la Chiesa mi dice di non farlo, non lo faccio; ma se potessi, lo farei». Per questo siamo sempre handicappati affettivamente, siamo bloccati, perché non abbiamo accettato il rischio della verifica di Cristo. Per tutti, per la maggioranza è questo: una regola. Il desiderio ridotto a voglia e Cristo a regola. Questa è la questione. Ma se uno incomincia a fare esperienza della soddisfazione, che c'è qualcosa che soddisfa, allora inizia a spostare il desiderio; invece di fare stupidaggini che non riempiono, incomincia a scegliere un

Prima lettera a Yulia

Pollone 16 febbraio 1998 Cara Yulia, se il Signore vorra’ questa estate starai un mese con noi: ti aspettiamo. Vediamo di fare le presentazioni: noi siamo quattro e, di cognome, ci chiamiamo Giacobbe. Il piu’ vecchio di tutti e’ il papa’ , si chiama Costante, ha 43 anni, e’ piuttosto grasso e bruttino; si occupa di un ufficio per lo sviluppo dell’agricoltura e delle foreste. Poi c’e’ la mamma Annamaria che ha 11 anni meno del papa’ ed e’ ancora giovane e carina, di mestiere aiuta suo papa’ e sua mamma - i nostri nonni - che allevano mucche bianche e rosse: le vedrai. Valeria e’ la piu’ grande dei bambini. Ha 1 anno piu’ di te e fa la quarta classe del primo ciclo, e’ un po’ testona ma simpatica: a lei piacciono molto i bambini e si diverte quando vengono a trovarci i nostri amici (per fortuna ne abbiamo tanti), che hanno figli piccoli. In ultimo c’e’ Matteo di 5 anni e mezzo che frequenta la scuola materna: e’ un terremoto permanente ma fa ridere tutti ed e’ espansivo e coccolone. Il n