Along the Jordan river – Terrasanta 11-15 novembre 2019


11 novembre 2019

Pollone (BI). Sveglia alle 3,30. Recuperati Maria e Edo. Parcheggio in Seminario. Passeggiatina fino al Bersagliere. Pullman verde con il Vescovo e don Massimo. Trasferimento a Malpensa. Si fanno le prime conoscenze. Operazione di imbarco non troppo complicate, tenendo conto anche del numero: 170. Volo piacevole sopra l'Albania, la Macedonia e le Isole Greche. Un fracco di preti. Età media partecipanti la mia! Forse qualcosa di più... Arrivo a Tel Aviv in perfetto orario. Fuori faceva più caldo che da noi in estate. Ho messo giacca a vento e maglia nella valigia, quando l'ho recuperata... Viaggio in pullman a Nazareth (102 km) un po' lungo per via del traffico. Autostrada a 4 corsie ma, se ho capito bene, max 70 km/h. Nazareth è su una collina - anche ripida - e guarda una grande pianura e il monte Tabor. Nuovo passeggiata per la Basilica dell'Annunciazione e Messa nella chiesa a fianco dedicata a San Giuseppe (Sancte Joseph, ora pro nobis). I vecchi tirano l'acqua: forse non ce la faranno scendere a cena... Le strade (e il resto) non sono pulite e c'è traffico bestia. Si sente spussa di immondizia e, contemporaneamente, profumo fortissimo di spezie: ce ne sono in tutti i cantoni. Hotel apparentemente ottimo. Vediamo. Arrivato in camera 10 minuti fa (tempo di scrivere). Cena tra poco ore 20,30. Ho una fame da leone e una sete da cammello. Ci hanno detto di non bere l'acqua del rubinetto... In camera non c'è il frigorifero...

Nazarteh dalla camera dell'hotel

12 novembre 2019

L'hotel è fantastico. Nessuno ti rompe, a parte un allarme che ci ha fatto uscire tutti dalle camere verso le 7: era collassato il tostapane... Cena e colazione a self-service. Tutto (o quasi) buono o eccellente. Materasso praticamente come il mio. Finestra aperta e brezza notturna che ti culla... Nazareth ai tempi di Gesù erano 35-40 case scavate nella roccia con tetto di paglia. 8-10 per famiglia (sic), in tutto 500 persone. 15 minuti (solo andata) per prendere l’acqua alla fonte che c’è ancora adesso. Oggi é una città vastissima che copre una collina a tratti ripidissima, sia in salita che in discesa. Case di diecimila fogge (belle e brutte, di ebrei e di arabi) con muri di sostegno alti un tot, su un terreno che, se piovesse forte (sono quasi sicuro), verrebbe giù come un castello di sabbia. Bonheur che cadono 4 gocce di tanto in tanto... In pratica sono 3 centri attaccati: Nazareth, Nazareth Hilli e Cana (quella delle nozze). Per attraversare questa metropoli - il traffico é tremendo - ci vogliono, non meno di 30 minuti e una frizione nuova ogni 6 mesi (sa basta...). Stamattina l'abbiamo attraversata per andare al lago di Tiberade. Il lago è grosso modo tondeggiante, 166 kmq. Verso est quasi non si vede la sponda opposta, quindi può sembrare un "mare", il mare di Galilea. Il lago Maggiore è quasi un terzo più grande ma l'altra sponda non è mai troppo lontana... 
Spiaggia della moltiplicazione pani e pesci - Lago Tiberiade

Il posto é bellissimo. Il clima perfetto. Tutto il giorno solo con la polo, e non si suda... L'acqua tiepida del lago ti sussurra: vieni, facciamo il bagno... È sempre VIETATO! Però nella spiaggia dove Gesù ha fatto cuocere i pesci, siamo entrati - noi amici CL e il Vescovo - con i piedi a bagno. I pescetti ci facevano la pedicure: non mi era mai successo! In generale commesso qualche errore: 1) ho portato solo calze spesse e lunghe 2) …lo dico dopo... Abbiamo visitato anche il posto dove Gesù ha moltiplicato i pani e i pesci e poi Cafarnao. Dopo non si sa quanti secoli sotto terra, verso il 1960 , un Francescano italiano ha fatto degli studi ed era sicurissimo di aver individuato il villaggio: una cittadina abbastanza importante ai suoi tempi... I Francescani - alla cieca - hanno comprato il terreno e fatto gli scavi. È uscito una roba pazzesca: una sinagoga di dimensioni enormi rispetto alle casette che le stavano intorno. Tra queste la casa di Pietro. Sopra questa - un architetto canavesano (monsignor Roberto era godutissimo: è di Castellamonte TO… ) - ha costruito la basilica con un pavimento di vetro, in modo che si veda la casupola. Messa nella chiesa al Monte delle Beatitudini. Tornati nel pomeriggio a Nazareth (torna tranta kilometri, tame 'nde Vivrun, ma ai va tre vote al temp...) visita accuratissima all'enorme complesso della Basilica dell'Annunciazione. Emozioni forti davanti alla casa/grotta dove l'Angelo ha portato l'Annunzio a Maria. A cena Michele e io - lui soprattutto - abbiamo scioccato (si fa per dire…) alcune femmine raccontando un po' di vita vissuta...

13 novembre 2019

Attraversato mezza Terra Santa. L'anno prossimo sarà una importante ricorrenza per la figura di S Eusebio. È anche per questo che si è voluto fare un pellegrinaggio delle 2 Diocesi insieme: Biella e Vercelli. Attraverso una sconfinata pianura siamo arrivati a Scitopoli - Bet She’an in lingua locale - che è un importantissimo sito archeologico di proprietà dello Stato Israeliano: tutti i siti importanti sono di Israele, anche quelli in Palestina! Gli scavi sono smisurati (una intera valletta) e sono lontani dall'essere finiti. Qui Eusebio é stato esiliato dai Vescovi ariani perché - imperterrito - continuava a confessare la fede stabilita con il Consiglio di Nicea. È stato esiliato e anche umiliato. Abbiamo celebrato la Santa Messa nel Circo romano. Il Vescovo di Vercelli – che non sa nulla di Biella – durante l’omelia ha fatto una gaffe simpaticissima.
Messa al circo romano di Scitopoli
Via da Scitopoli abbiamo disceso la Valle del Giordano. Tralascio strette questioni agricole, anche perché non ho capito niente, e osservo solo che gli Israeliani - dal 1950 in avanti - hanno trasformato il deserto in una fertile interminabile oasi. Significa - dico sommessamente io – che, se si vuole, si può! Dopo qualche oretta di viaggio in discesa eravamo circa 300 m sotto al livello del mare, nel luogo del Battesimo di Gesù. Faceva caldissimo e giravano mosche ciuche che ti finivano anche in bocca, ma il sito era affascinante di suo e la coreografia era spettacolare. 

Along the Jordan river - Jericho
Jericho é un posto Palestinese dimmerda, pieno di case orribili e mai finite, con tonnellate di sacchetti di plastica che volano e dromedari addormentati che pascolano non si sa cosa. Però è il luogo dove Gesù ha incontrato Zaccheo sopra il sicomoro (una di queste piante è nel centro… dubitiamo sia proprio quella…). Abbiamo attraversato la città e ci siamo arrampicati sulla salita: da più di 300 metri sotto al livello del mare agli 800 di Gerusalemme... 40 km circa e passa di 1.200 m di dislivello: deserto della Giudea, puntellato di accampamenti di allevatori nomadi! La faccio breve perché devo andare a dormire ma ne avrò da raccontare... Circonvalliamo, senza fermarci, Gerusalemme e arriviamo a Betlemme. Albergo luxury ma senza  personalità. Secondo errore. Ero andato in banca per prendere dei soldi a piccoli tagli: 200 euri in pezzi da 10: li ho lasciati a casa! Cena con la Sara Cibin (biellese di Candelo, da noi straconosciuta) e Rozeane (spero sia giusto scrivere così), una ragazzina cui, in prima battuta, avrei dato 20 anni al massimo (si è visto dopo che ne ha 28). Entrambe lavorano alla Custodia di Terra Santa a Gerusalemme. Finito di cenare, le nostre, ci caricano in auto e ci portano in un campo profughi palestinesi sotto il muro di divisione. Proprio dove abitano quelli che tirano le pietre, cui i soldati Israeliani lanciano i lacrimogeni e, qualche volta, sparano. Rozeane - si scoprirà - porta un cognome "mitico" dell'Intifada. Se qualcuno ci avesse fermato minaccioso, lei l'avrebbe fatto desistere. Gli Israeliani sanno un sacco di cose su di lei e - in un certo senso - la controllano: speriamo non ci abbiano fotografato e non ci lascino uscire dal paese per via di conoscenze imbarazzanti... Eccoci con lei (seconda da sinistra) sotto il muro, al cospetto di un murales di Bansky. Raffigura la cugina di suo papà uccisa dagli Israeliani. Serata brivido ma extra importante.

Betlemme - Muro di divisione

14 novembre 2019

Da Betlemme a Gerusalemme ci sono 9-10 km ma, con il traffico del mattino e i check-point, ci vuole tantissimo tempo. Comunque siamo partiti presto ed eravamo lí verso le 8,30. La guida si innervosisce perché la coda, alla Basilica del Santo Sepolcro, è lunga. A me non sembrava. In poco tempo, dal centro della piazzetta, giungiamo al portone. I visitatori lo occupano per l'intera larghezza. Arrivano 2 energumeni e iniziano a scopare e lavare incuranti delle proteste della gente. A un certo punto chiudono un'anta del grande portone in faccia ai pellegrini, fortunatamente non dalla nostra parte. Le "angherie" continuano indisturbate: un cordone di persone; ci fanno spostare a destra, a sinistra, aprire un corridoio verso il muro, verso il centro... anche con maniere brutte... In più non si va avanti... C'è gente vecchia che tribula, pellegrini che, nonostante la santità del luogo, bevono (e abbandonano bottiglie...), mangiano cracker, si fanno selfie… UN DISASTRO! Noi allibiti. Mi vien da pensare a una gita in montagna. Nel sentiero si passa uno alla volta e si fa in fretta, qui - nel casino - siamo bloccati. In più si fa sempre più chiara la percezione che qualcuno trusci e ci siano gruppi con corsia preferenziale...

Noi, sommessamente, preghiamo il rosario capitanati da don Massimo, pensiamo alle pene sopportate da Cristo e non ci lamentiamo (troppo). Però osserviamo e ci facciamo domande. Dopo quasi 3 ore, riusciamo ad entrare: mi vergogno un po’ ma non ho sentito nessun particolare trasporto sentimentale, dentro mi mancava un anche il fiato (forse persino a Nostro Signore…). È impressionante quanto siano vicini Calvario, pietra sulla quale é stato deposto il Signore e Sepolcro. Tutti stanno sotto lo stesso tetto di una Basilica grande, ma non smisurata. Altra coda, meno drammatica della prima ma ostica, al Calvario per poter baciare il punto esatto dove é stata "piantata" la croce. Il desiderio che nasce è di poter visitare e pregare in questi luoghi in un piccolo gruppo e in silenzio. Ma questo, al momento e forse per centinaia di anni, è impossibile. Pranzo nuovamente in compagnia della Sara che ci da spiegazioni a tutte le nostre domande sul Santo Sepolcro e alla sua (impazzita) gestione. Nel pomeriggio avventuroso viaggio in pullman (a piedi ci avremmo messo meno) nel traffico marmellata e visita al Muro del Pianto, passeggiata nel quartiere ebreo e sosta al Cenacolo. Santa Messa alla prigione di Caifa, dove avvenne il tradimento di Pietro, detto Gallicantum.

Il nostro albergo a Betlemme distava un tiro di sasso dalla Basilica della Natività. Tornando dal Gallicantum, la nostra mai silenziosa guida, ci ha comunicato che il programma non prevedeva la visita. Per chi voleva ci sarebbe stata, al mattino dopo, una messa alle 4,55. Ci potevamo andare a piedi... Nessuno, nemmeno i più duri, dopo la giornata che si stava chiudendo, pareva molto entusiasta di alzarsi alle 4. Cosí, un buontempone, ha lanciato una provocazione: andiamoci adesso! Saranno state le 18,30. Semi sfiniti abbiamo accettato la sfida. Altra coda... Stavolta però davanti, avevamo un gruppo di orientali: mongoli, coreani, cinesi... Non si sa. Comunque maleducatissimi e irrispettosi. Per poco non sono uscite parole grosse: ma - dato il luogo e la nostra innata mitezza... -  siamo arrivati alla stella d'argento che marca il luogo dove é stato messo al mondo il Salvatore. Nonostante l'allenamento ciclistico ero veramente provato. Mutatis mutandis, anche gli altri. Dopo cena, caffè con Vescovo sulla piazza della Basilica: polo e niente altro... Altro che  sun tre dí che 'l piov el fioca...
 
Betlemme Basilica della Natività

15 novembre 2019
Ho ripensato alla domanda della Claudia. Qui non c'è modo di restare in silenzio. Siamo più che altro come vitelli caricati su un camion e sballottati qui e là... Pellegriniamo per la Terra Santa su 4 pullman: 3 di biellesi e 1 di vercellesi. C’è un appuntamento fisso quotidiano e, per il resto, diversità di visite. A volte ci si può incontrare in giro. Anche l’albergo può essere diverso. L’appuntamento fisso è la Messa celebrata a turno dai Vescovi e concelebrata dai molti preti pellegrini, anche 2 francesi di una Diocesi sui Pirenei. Oggi la S. Messa è alla Grotta del latte a Betlemme, l’ultimo domicilio conosciuto di Maria e Giuseppe prima della Fuga in Egitto. Il luogo è affascinante, la pietra bianchissima e ricca di icone stupefacenti. Si torna a Gerusalemme per visitare il Getsemani e la Tomba di Maria. Tra questi due luoghi incontriamo un gruppo di donne russe con preti ortodossi dai lunghi capelli con coda. Sparo qualche parola in lingua e desto una grande impressione: tutte volevano scambiare qualche frasetta con me, scandivano le parole per facilitarmi. Andiamo a vedere Gerusalemme dall’altura sulla quale Gesù ha pianto sulla sua città sapendone il triste destino. Noi invece, alla fine del tour, eravamo molto rilassati, quasi ridanciani… Il volo di ritorno senza intoppi a parte un acquazzone pazzesco all’uscita del gate per raggiungere il bus. Alla scaletta dell’aereo – fortunatamente – era tutto finito.
Gerusalemme luogo dove Cristo ha pianto la sua città

Commenti

Unknown ha detto…
Bella cronaca, di un viaggio coinvolgente. Complimenti Sig. K
Unknown ha detto…
Complimenti Sig. Costante. Ci ha fatto rivivere questo bel viaggio!!

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