Rima, Walser dorf

Vi racconto.

Questa primavera trovo per strada un amico che non vedevo da decenni. Alla soglia dei 70 anni in piena forma. Vedovo e separato, oggi "fidanzato", ma ognidun ca sua (non convivente), parole sue. Ci raccontiamo un po' e salta fuori che passa diversi mesi all'anno a Rima  (VC)! Un ora e un quarto da Biella, anche i nostri vicini hanno casa lì.



Ci sono stato una volta sola. Visita frettolosa con la moglie. Villaggio Walser alla testata di una valle laterale della Valsesia, a 1.400 m. Non mi era parso niente di speciale, posto da milioni di tonnellate di neve e poco sole d’inverno, però non potevo dire...

Al vecchio amico faccio una mezza promessa: questa estate vengo a trovarti, con la bici, almeno tutto il tragitto che parte dal paese di Balmuccia: 19 km di salita, quasi 900 m di dislivello… Avrò fatto il bauscia? Sarò capace? Con l'ingresso in pensione, paradossalmente, sono andato in bicicletta meno del solito. Ogni tanto mi veniva la voglia e la curiosità per Rima: usciva sempre altro da fare.




Stamattina, venerdì, avevo certi programmi. Guardo il meteo, cosa che dall’inizio di questa meravigliosa estate faccio di rado perché c'è sempre il sole, e scopro che sabato e domenica pioverà... La moglie mi dice di approfittare della giornata. Le rispondo senza tentennamenti: vado a Rima! Mi sono stupito da solo della decisione...

In ottobre, si sa, qualcuno esce con la polo, altri con il piumino ed entrambi si chiedono chi è il pirla. Verifico le temperature sul sito meteo: min 3, max 15. Mi procuro un maglioncino e verifico di non aver tolto il kway dalla borsa: tut a post.





Arrivo in auto a Balmuccia e inizio a pedalare, mi pare che le gambe girino. In vista di Rossa ricordo un caro amico che veniva di lì. Adesso prega per noi dal Cielo, con la stessa cura che aveva per amici e non in terra. Nel mirino c’e’ Rimasco con il lago. Ci arrivo e vado a prendere il caffè. Sapevo che il duro cominciava lì: Salite.ch/ chi è del mestiere, sa.

Leggi anche: Fa caldo! Lettera al direttore del giornale Il Biellese

Rapporto morbido, tempo magnifico, nessuna brezza, una bella ragazza con bici leggera e piega da corsa mi supera in scioltezza ma tengo il mio passo, un crampetto, una sosta, uno snack, un paio di foto, una bevutina alla fontana… E il villaggio si fa vedere (dorf, in lingua Walser), nemmeno troppo lontano. Qualche pedalata ancora e… ci sono.


Mi lascio rapire dalle case completamente ristrutturate e curatissime, ancora con tanti fiori sui balconi. Fotografo, dimentico dei miei effetti appoggiati da qualche parte, angoli e scorci stupendi, il lavatoio, la vista sul campanile, il lastricato… Un villaggio da togliere il fiato, senza un particolare fuori posto, le auto non passano e proliferano carrette motorizzate.




Alle 15,40 il sole tramonta. Ritrovo le mie cose dopo qualche istante di ansia e torno a valle indossando tutto quello che mi sono portato dietro: per 16 km non vedo il sole e sento le gambe (braghe corte) a pelle di gallina.

L’amico? Era tornato per un paio di giorni alla sua residenza invernale. Sarà per la prossima volta, ci siamo sentiti al telefono. Se ne avete l’occasione andateci, credo vi piacerà come è successo a me… se siete four whell drive e born to be wild.

PS Ho scoperto poi che Rima è la capitale mondiale del "marmo artificiale", un'altra storia impensabile...

Commenti

Unknown ha detto…
Mitico Costante
Marco Sella Ciaffrei ha detto…
L'ultimo artista del marmo artificiale ha abitato da me a Borgosesia per parecchi anni. Un saluto Marco Sella Ciaffrei

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