Pellegrinaggio notturno

Ho accettato entusiasticamente la sfida. D'altra parte avrei sempre voluto andare a Loreto, ma è nel periodo della fienagione e moglie e figlio hanno bisogno di me (in piena forma…). Non avevo mai camminato di notte in 66 anni. Mi ero preparato: Lago di Varese e altre 2 uscite.

Muscoli e articolazioni funzionano come orologi, grazie alla bicicletta. Per i piedi non si può pretendere che 3 allenamenti facciano miracoli. Pensavo che il primo pezzo (diciamo fino al ponte di Sordevolo) fosse noiosissimo. Invece sono arrivato senza accorgermi al Santuario di Graglia (ore 2, 12mo km). Eravamo una processione abbastanza ordinata, fresca, e gli ausili acustici funzionavano più che bene. Poi, appena prima di arrivare alla Bossola, i piedi hanno incominciato a tradirmi e ho perso l'interesse per la strada e il
modo ordinato di percorrerla: mi interessava solo "tenere duro".

La parte Bossola/ponte Elvo é stata difficile. A un certo punto - era buio - ho incontrato l'Alessandra (se l'è cavata alla grande…). Mi chiede "VUOI UN OKI?". Istintivamente capisco che é un farmaco e rispondo “NO, GRAZIE”. Però, un po' per volta, ci ripenso e, quando arrivo, quasi ultimo, a Bagneri, la cerco. Mi dice che il Paolo B. (biellese, medico) distribuisce tachipirina da 1000, tagliata in 2, stile Macerata/Loreto… Era così! 

A Bagneri (villaggetto montano) amici scout avevano preparato "un banchetto speciale": the buonissimo, torcetti e paste 'd melia. La cosa più desiderabile che si poteva immaginare. Ore 4, precise. Lí c'era il Mario (80enne, Bagnerese d’adozione) eravamo d'accordo che avrebbe proseguito con noi. Soffro le pene di Van Thuan* sino al ponte, perché il tratto è in discesa. Mario mi aspetta e mi “tira”, la tachipirina fa il suo effetto, la strada è in salita (la pendenza aiutava i piedi), le preghiere raggiungono Gesù, Giuseppe, Maria e don Giussani e... tutto riparte. Si recuperano posizioni su posizioni (ormai albeggiava luminosamente) fino a raggiungere il grosso all'incrocio con la strada dell'Alpetto (poggio Pier Giorgio Frassati) dove c'era l'ultima tappa e, anche, il definitivo "assembramento" per arrivare - per quanto possibile - uniti a Oropa. 

Santuario di Oropa (BI) ore 8 - 4 luglio 2020

Ripartiti mi sentivo proprio bene nonostante la fatica accumulata. Il Roby mi fa leggere uno dei Misteri Luminosi e condurre una decina. Tutto bene, la voce non tradiva la stracca (così mi è parso…). Ormai i km diminuivano ma qualcuno faceva una fatica bestia. Incrocio un giovane che parlava una lingua ibrida con base terronica e strisciava i piedi. Gli chiedo di dove venisse, dice Torino, dice anche che ha fatto 2 volte la Loreto ma non ha mai tribulato così... Sole caldo e cappelle in vista (Sacro Monte d’Oropa, patrimonio UNESCO). 

Per non fare la discesa del Cimitero, oso chiedere ai capi di tenere la strada a mezza costa che arriva alla porta carraia. Tutti gli irriducibili si scandalizzano della proposta perché avevano in mente di salire trionfalmente la scalinata “d’onore” cantando "No nobis Domine": sarebbe stata la chiusa più esaltante. Cedo e mi faccio la discesa saltellando sulle punte come una ballerina di 45 kg. Ormai era fatta. A Messa vengo beccato dal Rettore seduto anche quando non era richiesto. Ma, anche lui, ha considerato la cosa con grande benevolenza...

Per quello che so, il pellegrino più anziano ad averla percorsa tutta è Classe '46: uno indomabile. La Via dei Santuari biellesi diventerà una tradizione?

* François Xavier Nguyen van Thuan, Cardinale vietnamita ospite per anni del carcere rivoluzionario del Vietnam del Nord. Vedi Teresa Gutierrez: Van Thuan, libero tra le sbarre. Città Nuova, Roma 2018

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